Misteri palustri

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  1. Armaige
     
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    Il tempo era abbastanza incerto quel giorno; nubi cariche di pioggia minacciavano di lasciarsi andare in un copioso pianto, ma nonostante ciò, Beatrix si era decisa di svestire l'armatura di ordinanza per una passeggiata.
    Assorta nei suoi pensieri, non si era accorta di essere arrivata tra le paludi e la costa sud. La luce cominciava ad affievolirsi, il cielo a coprirsi sempre più di minacciose nuvole, sino a quando, rombi di tuono, non annunciarono l'inizio di un temporale. Bea si era giusto fermata un paio di minuti prima, a mirare l'orizzonte; scocciata, tirò su il cappuccio del mantello, e si girò per tornare a casa. Ma fra lo scrusciar della pioggia, un gorgoglìo la fece girare di botto. Difronte a lei, l'acqua si era increspata, e misteriose bolle d'aria affioravano lente, ma costanti. D'istinto, Beatrix portò la mano sull'elsa.. o meglio, dove doveva essere l'elsa della sua spada; si ricordò infatti di essere completamente disarmata, fatta eccezione di un coltellino, una torcia, e la sua fede.
    Fece qualche passo indietro, iniziando a guadagnare la strada di casa, non smettendo di osservare il luogo dove quei gorgoglii continuavano incessantemente. A passo deciso, ma felpato, iniziò ad avanzare velocemente verso la strada che conduceva al Gate, mentre una sensazione di essere seguita.. osservata, non la lasciava sola per tutto il tempo, sino a quando, al limitare del ciglio della strada, un fruscio la fece sobbalzare in guardia, sfoderando quel misero coltellino che si era trovata addosso.
    "Fermo lì! Chi va la?" Urlò la paladina.
    Dalla fitta vegetazione, fece capolino un ragazzo, di circa vent'anni, spaventato, e con le mani alzate.
    "Vi.. vi chiedo scusa, mia signora, non volevo spaventarla. Stavo solo cercando mio zio" disse tremolante il ragazzo.
    "Tuo zio?", chiese dubbiosa "Quindi non eri tu che mi seguivi da tempo!?"
    "I..io.. no no assolutamente no, perché vi avrei dovuto seguire?" ribbattè.
    Bea Lo guardò dritto negli occhi; un attimo di concentrazione, e nelle sue parole non vide ne malvagità, ne intenti malevoli.. diceva la verità.
    "Sono tempi bui, ragazzo. Un brigante può celarsi anche dietro il viso di un giovane ed innocente ragazzo. Ma stavate parlando di vostro zio.. ditemi pure"
    Il ragazzo, dopo essersi presentato come Gweliath, il figlio del proprietario dell'emporio, racconta a Beatrix di essersi avventurato fuori città alla ricerca di suo zio, tale Rob Dougan, un vecchio pescatore che risulta disperso da un giorno. La paladina, dopo essersi presentata come Spada di Tyr, offre i suoi servigi nella ricerca, a patto che il ragazzo torni subito in città, dato il peggiorar del temporale e l'ora ormai tarda. Gweliath acconsente, dicendole che l'avrebbe aspettata all'emporio.
    Data la professione dello scomparso, Bea decise di concentrare le ricerche verso le sponde del fiume che costeggia il sud del Gate, e la sua intuizione risultò effettivamente vincente; dopo un paio di ore di ricerca, sulla riva del fiume agitato dal cattivo tempo, approda qualcosa di rotondo: una testa umana. Di stomaco duro, Beatrix iniziò ad esaminare la testa, sia per constatare che effettivamente si trattasse del soggetto in questione, sia per trovare dati utili a capire chi.. o cosa lo abbia decapitato. In effetti, da una rapida analisi, la paladina capì che era stata tranciata la notte precedente, da un'arma tagliente e seghettata. Notò inoltre un corpo estraneo, incastrato nella guancia.. qualcosa di osseo, ma per saperne di più, doveva trovare un cerusico per rimuovere questa cosa.
    Avvolse la testa in un telo bianco e si diresse verso la città.
    La prima tappa fu naturalmente l'emporio, dove dovette dire al povero Gweliath che la ricerca di suo zio si era conclusa nel peggiore dei modi, poi, accompagnato dallo stesso ragazzo per dare l'ultimo saluto al parente, si diressero verso il vicino tempio, dove i sacerdoti si presero cura dei resti del cadavere, ma allo stesso tempo, esaminarono con più cura il taglio.
    Una volta terminata l'autopsia, il cerusico si limitò a dire alla paladina che qualcosa di pericoloso era successo, e che avrebbe dovuto avvertire la guardia cittadina di un groppo problema. Dall'altra parte invece, un triste Gweliath piangeva le spoglie di suo zio.
    Forse non possedeva abbastanza tatto da consolare un povero e disperato nipote, ma era una Spada di Tyr, e come tale, avrebbe portato la luce della giustizia su questa vicenda.
    Così uscì dal tempio, e si diresse verso la guarnigione di Baldur's Gate per cercare altri indizi..
     
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