Le mani sporche di Sangue

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    Sono giunto da pochi giorni in queste terre miti.
    Gli abitanti sembrano piuttosto mollicci, i più stanno morendo a causa di una qualche pestilenza, sembrano cani magri.
    Il selvaggio Est è ormai alle spalle, i suoi colori, i suoi odori, le sue genti.
    La città di Baldur's ha alte mura, ma sono solo l'inganno per una generazione allevata nell'insicurezza, priva di ogni senso di praticità e fatalismo tra vita e morte.
    Sono nato tra boschi fitti e bui da farmi sentire parte di essi, morirò tra i boschi.
    Gli stessi boschi albergati da creature mostruose e puzzolenti da fare sparire nel sonno i tuoi compagni.
    Urla strozzate nel buio echeggiano nella mia mente.

    Edited by -Ruh- - 9/10/2019, 23:17
     
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    Nei miei ricordi di bambino vedevo le mani di mio padre modificarsi traumaticamente in artigli.
    Il suo volto si copriva di peluria folta, le ossa del suo cranio subivano dolorose modifiche fino ad allungarsi, divenendo più affini a quelle di un Lupo.
    Ricordo le litanie degli sciamani che con i fumi degli incensi e delle erbe rituali benedivano i guerrieri della luna nuova.
    Eravamo benedetti, un'elìte di combattenti fieri e prestanti.



    Nei pressi delle campagne del gate, nei giorni scorsi, abbiamo seguito una pista che conduceva ad un commercio di carne di porco sospetto.
    Una carne che sembrava non essere quella che era a detta del mago.
    Ci siamo trovati dentro un casolare vuoto e dentro abbiamo trovato un varco magico pronto a condurci in un posto dannatamente diverso, lontano.
    Un covo di Uomini bestie che ricordava i miei parenti defunti, ma che nulla aveva a vedere con le nostre antiche usanze Uthgardt.
    Ci siamo fatti largo tra le urla e i ringhi passando a fil di lama quegli esseri che tanto mi ricordavano i miei zii, mio padre, ma che nello stesso tempo nulla avevano a che vedere con loro.
    Questi erano solo cani.
    Eravamo un gruppo di avventurieri eterogeneo, io, Il Tappo, Margherita, Nam, L'ombra e il combattente misterioso col nome di Kethek.
    perlustrammo un luogo intriso di violenza, sporco e selvaggio, come selvatici erano i merdosi che vi dimoravano.
    Durante il nostro viaggio abbiamo trovato una cella con un centinaio di prigionieri, questi erano stati rapiti da Baldur's Gate, ridotti a porci con la magia e rimandati al Gate per essere venduti come carne da macello.
    Abbiamo scoperto il piano malefico e vigliacco di un individuo senza scrupoli, che poi abbiamo scoperto essere un Malarita.
    Un tipo con i capelli rossi, vestito di pelli, per nulla il modello di una sfilata di un siparietto di locanda!
    Ci ha minacciati e lanciati addosso i suoi mastini, ma la nostra compagnia è stata abile, astuta e impietosa.
    Le mani di Nam sono tanto veloci da deviare in volo le frecce, Margherita è una cerusica premurosa ed abile, L'ombra ha disinnescato trabocchetti e aperto serrature, Kethek si faceva largo con movimenti parziali, da soldato.
    Ciò che è rimasto dello sciamano malarita è un polpettone... poi abbiamo messo in salvo i superstiti riportandoli dalle loro famiglie.
     
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    *Apro gli occhi, sento il suoni della foresta, il torpore del mio corpo.
    Il dolore che ormai va scemando.
    Dormire all'addiaccio è come mantenere un contatto con la vita.
    Tutto brulica dinamicamente.
    Tutto ciò che ho dentro e quello che c'è la fuori.
    <<il tuo nome Nella nostra lingua vuol dire Collera, affinchè tu possa essere collera per i tuoi nemici e per ciò che ci ha fatto questo>>
    E' come ricordare un sogno che ha il sapore di un incubo.
    Avrò mangiato della carne guasta. Saranno i colpi che ho preso dentro quella cripta.
    Sarà l'angoscia che ho affogato nel mio silenzio.
    Tutti quei morti non viventi.
    Così impressionanti, vuoti, come marionette storpie e maleodoranti.
    Abbiamo avuto la fortuna di poter vedere e raccontare d'aver visto.
    Non so chi si ricorderà del mio nome, io, wrath, la collera.*

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